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Vantaggi del Torio

Il Torio
 

I vantaggi del Torio

 
 

• La sicurezza intrinseca, passiva, rende fisicamente impossibile la fusione del nucleo e di conseguenza la fuoriuscita di materiale radioattivo contaminante. Il nucleo è già fuso e dunque non può fondere di nuovo;

• I Sali Fusi di Litio e Berillio trasportano il materiale fissile e si espandono ad alte temperature (650/800 gradi Centigradi,  in dipendenza dalla soluzione tecnologica applicata) autoregolando la reazione. I Sali diventano solidi a temperatura ambiente, cristallizzano e pertanto diventano controllabili, la reazione cioè si spegne immediatamente;

• Si lavora con nucleo a pressione atmosferica, senza pericolo di esplosione per sovrappressione;

• Il reattore è stabile sia dal punto di vista meccanico, sia chimico, a differenza dei reattori di vecchia generazione costantemente instabili e pericolosi;

• I Sali Fusi non sono solubili in acqua e dunque non si combinano né con Idrogeno, né con  Ossigeno. Questo significa che non ci sarà mai alcuna esplosione;

• Decadimento delle scorie: 93% in 10 anni, 17% in 300 anni. Non esiste paragone con i 10.000 anni e più delle scorie prodotte dagli attuali reattori di seconda e terza generazione;

• Il Torio è meno radioattivo dell’Uranio;

• Nessun esiste alcun costo per l’infrastruttura del nucleo giacché il nucleo è costituito di Sali Fusi;

• Il punto di ebollizione dei Sali Fusi è compreso fra 400 e 700 gradi centigradi al di sopra della temperatura operativa. Se la temperatura dovesse oltrepassare questi limiti, il reattore procederebbe all’ auto-spegnimento;

• Non bisogna procedere a stoccaggi permanenti o a creare/ricercare siti particolarmente idonei;

• L’impatto ambientale è nullo, con emissioni di CO2 pari a zero;

• Non vengono prodotte scorie fissili e di conseguenza non c’è proliferazione di armi nucleari;

• La Terra contiene Torio, presente ovunque, in quantità 4 volte superiori all’U-238 e 560 volte superiori all’U-235. Il Torio (TH) è abbondante quanto il piombo (PB) e si trova in maggiori concentrazioni dell’uranio per via della sua stabilità chimica;

• Le ridotte dimensioni del reattore ne consentono la collocazione sottoterra;

• Il reattore al Torio può bruciare il combustibile transuranico di scarto dei tradizionali reattori a fissioni, contribuendo alla distruzione del Plutonio delle testate nucleari smantellate e delle migliaia di scorie radioattive che non si sa dove stoccare;

• Il reattore al Torio è semplice, di piccole dimensioni, producibile in serie, come se si trattasse di un piccolo aereo. Un impianto di 100MWh occupa in totale una superficie di un centinaio di metri quadrati e non pone particolari problemi di sicurezza, di vigilanza, di strutture complesse e massicce, se non quelli di un qualunque stabilimento industriale;

• La conversione tra energia termica ed elettrica avviene a Ciclo Chiuso, con rendimento del 45%, contro il 33% dei tradizionali reattori a fissione;

• A parità di peso, la produzione energetica rispetto ad un impianto alimentato ad uranio sarebbe fino a 250 volte maggiore;

• Non può essere oggetto di azioni furto di uranio da parte di terroristi giacché dissolto in una miscela di Sali fusi con prodotti di fissione persino più radioattivi in un reattore sigillato.

• Le direttive dell’Agenzia Atomica (IAEA) prevedono la sicurezza fisica, il controllo di tutti i materiali nucleari, la sorveglianza per rilevare manomissioni e ispezioni intrusive;

• I profitti del primo reattore possono essere parzialmente o totalmente impiegati per finanziare la costruzione di nuovi impianti.

La costruzione del reattore è economica perché non ci sono pericoli di esplosione, né materiali radioattivi da contenere in appositi recipienti pressurizzati, coperti da pesanti cupole di protezione e da particolari strutture.
La scoria prodotta in 30 anni, composta da Uranio-233 ( a fine del ciclo di 30 anni il torio non esiste più) servirà come innesco per un nuovo ciclo, re- immettendo grafite  e torio. L’attuale costo di mercato del torio è di circa 50 USD/Kg.

Utilizzazioni secondarie e sottoprodotti di una centrale nucleare al torio:
• Desalinizzazione acque: Enormi quantità di acqua possono essere desalinizzate e destinate alle necessità umane;
• Riscaldamento domestico e industriale;
• Condizionamento domestico e industriale;
• Idrogeno;
• Gasoli sintetici (Dimetil) per autotrazione e riscaldamento;
• Benzine sintetiche (Metanolo) per autotrazione;
• Fertilizzanti per l’agricoltura;
• Materiali tecnologici per medicina nucleare: Bismuto 213, inesistente in natura, utilizzabile in sanità per terapie selettive    senza effetti collaterali nocivi per le cellule sane (entro 45 minuti spara una particella alfa, due protoni e due neutroni, per    ritornare stabile) e Tecnezio-99;
• Metalli rari di sintesi: Rodio, Rutenio, Palladio (tutti e tre stabili dopo 10 giorni dal prelievo dal reattore), Xenon, Neodimio,    Molibdeno, Zirconio (stabili immediatamente).


 
 
 
 
 
 
 
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