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L'Elemento

Il Torio
 

Il Torio fu scoperto nel 1828 dal chimico svedese Jöns Jakob Berzelius, che lo nominò così in onore del dio del tuono, Thor.
Prima dell'invenzione della reticella per le lanterne nel 1885 il torio metallico non aveva sostanzialmente nessun uso pratico rilevante.
Il nome Ionio fu usato per un isotopo del torio nei primi studi sulla radioattività.
Elemento chimico di numero atomico 90, appartenente alla serie degli Attinidi.

Isotopi: In natura il torio si presenta con un unico isotopo, 232Th, che è il più stabile dei 25 isotopi conosciuti, la cui massa atomica è compresa tra 212 e 236.

Punto di fusione: 1842 °C - 2115 Kelvin

 



 
 

Emivita:

  • 232Th = oltre 14 miliardi di anni

  • 230Th = 75380 anni

  • 229Th =  7340 anni

  • 228Th =   1,92 anni)

  • Tutti gli altri rimanenti isotopi hanno emivite comprese tra i 30 mesi e 25 ore.


Applicazioni abituali del torio:

  • Reticelle per luci a gas portatili. Queste reticelle forniscono una luce bianca abbagliante quando scaldate nella

     fiamma del gas;

  • In leghe di magnesio, cui conferiscono grande durezza e resistenza alla fatica ad alte temperature;

  • Come rivestimento di fili di tungsteno nel catodo a riscaldamento diretto delle valvole;

  • Nei trasmettitori TV di potenza;

  • In elettrodi per saldatura e ceramiche resistenti al calore;

  • Il suo ossido è serve al controllo della dimensione della grana del tungsteno usato nei filamenti delle lampadine

     elettriche;

  • Il suo ossido è usato per crogioli da laboratorio per alte temperature;

  • L'ossido di torio aggiunto al vetro permette di creare vetri con alto indice di rifrazione e dispersione molto bassa

     (Lenti di alta qualità per macchine fotografiche e strumenti scientifici);

  • Nella produzione di acido solforico.

  • In abbinamento con l’uranio determina la datazione dei fossili di ominidi.

  • Elemento basilare nelle Centrali Nucleari di nuova generazione (TMSR, LFTR).

  • L'ossido di torio è stato usato come catalizzatore per:

                          1. Convertire ammoniaca in acido nitrico.
                          2. Nel cracking del petrolio.

 
 

Le riserve di torio
Sebbene non ci sia uno standard internazionale di classificazione per le risorse del torio, tuttavia le riserve stimate sono le seguenti (in migliaia di tonnellate):
India (846), Turchia (744), Brasile (606), Australia (521), Egitto (380), Norvegia 320), Venezuela (300), Canada (172), Russia (155), Sud-Africa (148), Cina (100), Groenlandia (86), Finlandia (60), Svezia (50), Kazakistan (50), Altri Paesi (413).
In Italia ci sono giacimenti di torio in quantità sufficienti per i fabbisogni nazionali in Valle D’Aosta, nel Lazio Settentrionale, in Umbria, Abruzzo e Sicilia, come dai rilievi condotti dal Prof. Carlo Rubbia.

Una pallina di Torio del peso di 100 grammi, che sta nel palmo della mano, racchiude tutta l’energia necessaria ad una singola persona nel corso di una intera vita di 100 anni.




 
 
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