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Gli effetti

Il Vecchio Nucleare
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Gli effetti di una esplosione nucleare:

Effetto luminoso: il lampo generato dall'innesco della reazione può essere visto a migliaia di km di distanza, se osservato da vicino provoca la cecità permanente, a distanze maggiori può accecare per qualche ora.
Effetto termico: le temperature emanate dalla reazione nucleare raggiungono valori di decine di milioni di gradi. L'onda termica generata distrugge tutto e le ustioni provocate sul corpo umano possono essere mortali fino ed oltre 50Km di distanza per un ordigno da 20 Megaton (circa 800 volte più potente della bomba sganciata su Nagasaki). L'irraggiamento termico dura in genere un minuto o meno, perchè la nube incandescente si raffredda e si innalza creando il famoso fungo atomico.
Effetto elettromagnetico: il campo radio e qualsiasi segnale elettromagnetico viene interrotto, danni ingenti vengono provocati ad apparecchi elettrici, elettromagnetici e a tutte le fonti d'energia che si trovano vicino all'area colpita. A chilometri di distanza si possono ancora avere tensioni indotte nei circuiti elettrici di molte migliaia di volt, che portano in genere alla immediata distruzione degli stessi se non sono appositamente schermati.
Effetto radioattivo: Sicuramente in un'esplosione nucleare questo è l'effetto più temuto.

La vecchia unità di misura della dose di radiazione assorbita è il RAD (cioè 0,01 joule di energia assorbiti da un chilogrammo di tessuto), oggi però è stato sostituto dal gray (1 GY = 100 RAD).
Mentre la vecchia unità che misura la dose di radiazioni REM è stata anch'essa sostituita dal SIEVERT (1 SV = 100 REM). Tale unità misura gli effetti e i danni provocati dalla radiazione su un organismo umano.
Ad esempio una radiografia al torace porta ad un assorbimento di 0.0001 SV in una frazione di secondo.
La protezione civile considera come quantità massima assimilabile dalla popolazione quella di 0.02 SV  all'anno.
Gli effetti delle radiazioni variano da persona a persona (età, stato di saluto, sesso).
Sopravvivere è praticamente impossibile se un individuo assorbe più di 5 Gray o Sievert (cioè 500 rad o rem) in 24-48 ore. Dosi tra le 2 e le 4 Sievert non assicurano la sopravvivenza nel 50% degli individui anche con le adeguate cure e terapie. Dosi di 1 Sievert potrebbero assicurare la sopravvivenza alla maggior parte degli individui ma anche casi letali e di infermità.

Il Fallout, la ricaduta radioattiva:
L'esplosione di un bomba nucleare provoca un cratere di notevole profondità; i detriti sparati in aria dal fungo atomico ricadranno di nuovo nella zona colpita (fallout primario) mentre una parte sarà trasportata dai venti anche a distanze di chilometri (fallout secondario). I detriti resi radioattivi dalla reazione nucleare si depositeranno mano a mano sulla terra (Fall-out = ricaduta).
Il fallout primario inizia entro pochi minuti dall'esplosione facendo decadere nella zona della detonazione i detriti e le polveri più pesanti e più radioattivi.
Il fallout secondario contiene il materiale più leggero e fine, che viene trasportato dal vento e comincia a decadere dopo una o due ore dall'esplosione. Il fallout secondario può portare le polveri anche a decine di chilometri di distanza a seconda della potenza dell'ordigno e il materiale radioattivo continua a cadere per tempi ve vanno dalle 6 alle 30 ore. Dopo 48 ore in genere i livelli di radioattività si abbassano radicalmente.

Effetti secondari dell'esplosione nucleare:

Terremoti e maremoti, forti venti, perturbazioni atmosferiche.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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