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Torio/USA

Prospettive
 

USA

Il progetto statunitense per reattori a base di torio è portato avanti da varie società riprendendo la strada tracciata da Alvin Weinberg nel periodo in cui fu Direttore di Oak Ridge National Laboratories fino al 1973.
Gli Stati Uniti sono stati i primi a utilizzare un reattore Aircraft Reactor Experiment (ARE) ai Sali Fusi di Torio presso Oak Ridge National Laboratory.
Il reattore ha funzionato con successo dal 1965 al 1969, raggiungendo la temperatura di 650 gradi centigradi.  Fu anche collocato su alcuni bombardieri strategici del progetto ARE, ma mai reso operativo, a causa della pesante schermatura richiesta a protezione dell’equipaggio.
A terra il reattore era stato alimentato da una miscela di fluoruri LiF-BeF2-rF4-UF4 (nelle proporzioni 65-30-5-0.1).  Come risultato del lavoro ad Oak Ridge su reattori a sali fusi è stato concesso a ES Bettis nel 1973 il brevetto US # 3743577 per un reattore autofertilizzante a base di sali fusi.  
Nonostante qualche moderata espressione favorevole del Presidente Obama, che aveva alimentato qualche speranza, gli USA restano ancora fermi a livello governativo negli investimenti federali necessari per lo sviluppo del nucleare TMSR/LTFR.
Motivazioni ufficiali non ce ne sono, ma appare evidente il ruolo di lobby collegate al settore militare ed energetico.  


 
 


Sono numerosi e prestigiosi sono i centri di ricerca in grado di portare avanti il progetto TMSR, avendo tutti i mezzi e le conoscenze tecnologiche per farlo, rivoluzionando l’intero settore nucleare.
il mondo del nucleare.
Il 27 Novembre 2012 il DoE (Department of Energy) ha finanziato un progetto della durata di cinque anni per la realizzazione, licensing e commercializzazione di mini reattori nucleari modulari.
Peccato che il finanziamento si riferisce a reattori modulari tradizionali, quindi non a quelli alimentati con Sali Fusi di Torio.
Il DoE finanzierà fino alla metà del costo del progetto da 450 milioni di dollari e Babcock & Wilcox è la società principale scelta per la sua attuazione.
La Tennessee Valley Authority e Bechtel sono anche esse partner in questo progetto. Il Dipartimento aiuterà l'impresa a ottenere le autorizzazioni necessarie dalla Nuclear Regulatory Commission e a realizzare operazioni commerciali entro il 2022.
I piccoli reattori modulari in questione sono grandi un terzo di quelli tradizionali ed hanno una capacità produttiva di 180 MWt ciascuno.
Verranno prodotti in fabbrica, come dei normali macchinari, trasportati nei siti di destinazione ed attivati "plug and play", con notevole risparmio di denaro e tempi di costruzione.
Il DoE guarda a questa tecnologia come una irripetibile opportunità per gli USA di esportazione verso i Paesi che non la posseggono, cui si aggiunge inevitabilmente un miglioramento della propria competitività in questo settore emergente a livello mondiale.

In più occasioni il Segretario per il Dipartimento dell’Energia degli USA (DoE), Stephen Chu, ha espresso la sua più completa contrarietà verso il Torio, cosa che viene confermata ancora una volta in questa circostanza.
Tuttavia è ammirevole l’impegno pioneristico di alcune persone come John Kutch, Robert Hargraves e, in particolare, Kirk Sorensen che hanno posto al primo posto l’impegno indefesso ed immane nello sviluppo della tecnologia al Torio e nella diffusione dell’informazione scientifica.
Di seguito una menzione per le società che si sono impegnate con fondi propri e costituiscono una realtà imprenditoriale molto apprezzabile.


 
 

Citiamo FLIBE (www.flibe-energy.com), fondata nel 2011 da Kirk Sorensen, che si propone lo sviluppo di un impianto pilota da 40 MW(e) presso Huntsville, sotto la supervisione del Dipartimento della Difesa (DoD) degli Stati Uniti.
I prossimi passi vedranno la costruzione di un impianto di 400MW(e) e in seguito di un impianto di 1 GW(e).
Nel frattempo i progetti di questa società si indirizzano principalmente verso la fornitura di mini reattori della potenza di 1,3 MW(e) o 2,8 MW(t) molto indicati nella propulsione di navi da guerra e veicoli spaziali. Personalmente ritengo Sorensen uno scienziato con forte personalità ed indubbie capacità e per questo lo seguo molto.
Le sue conferenze sono semplicemente magnifiche ed illuminanti e la persona è molto attiva in campo mediatico per far conoscere le potenzialità del Torio.


 
 

Un’altra società, Transatomic Power, (www.transatomicpower.com) si occupa di smaltire le scorie del tradizionale nucleare tramite il loro reattore WAMSR (Waste Annihilating Molten Salt Reactor) da 200 MWe, convertendole in elettricità: un grosso e molto proficuo investimento.
I fondatori sono tutti giovani laureati al MIT di Boston:

      
Russ Willcox                     Leslie Dewan                      Marl Massie


 
 

Rusty Holdren, fondatore della società Thorenco LLC ha presentato il progetto di un LFTR alla conferenza del Thorium Energy Alliance 2012, per la costruzione di un piccolo reattore trasportabile di 50 MW(t) per usi multipli: cioè produrre energia elettrica (15 MW), bruciare attinidi di alto livello da combustibili esausti e produrre vapore a basso costo da utilizzare per l’estrazione di petrolio da sabbie bituminose o desalinizzare l’acqua. Per avere l’idea della grandezza del reattore le misure sono: 140 cm di diametro e 40 cm. di altezza. I sali sono collocati in un contenitore con struttura a nido d’ape, in cui ogni cella ha una forma esagonale.
Il reattore ha una capacità produttiva per 10 anni, nel corso dei quali vengono bruciati 141 chilogrammi di U-233. Alla fine dell’intero ciclo decennale sono prodotti solo 23 grammi di U-232.


 
 

Negli Stati Uniti è stata costituita una libera associazione con lo scopo di diffondere notizie ed informazioni sulla tecnologia dei Sali Fusi di Torio. Si tratta di Thorium Energy Alliance, che ha un proprio sito (http://thoriumenergyalliance.com ) ed un proprio account Facebook (http://www.facebook.com/groups/110551728517/?fref=ts) e di IThEO (International Thorium Energy Organization) (http://www.itheo.org/) che l’anno scorso ha applaudito all’annuncio di Bill Gates di investire nello sviluppo della tecnologia Traveling-Wave Reactor che, secondo l’opinione dei tecnici IThEO potrebbe essere utilizzato per i futuri reattori al Torio.

 
 
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